Lì dove è pieno di nomi propri, c'è un nome che di nessuno è proprio. Chi l'ha scelto? Chi lo subisce? E perché? Meschino.
Dopo Stop (qui) e la partecipazione alla serie Ordinaria follia (qui) con il personaggio di Nina, gli amici di Offline mi hanno proposto di partecipare con una nuova rubrica – difficile pensare a qualcosa che potesse aggiungere una qualche novità ad una rivista già piena di tante belle iniziative.
Fra un’idea e l’altra, tutte scartate una dopo l’altra, l’idea giusta – così mi pare ed è parsa – è venuta mentre sfogliavo un vecchio libro, non appena l’occhio cadeva su di una nota a margine scritta a matita. Così è nata la rubrica Tutta un’altra storia.
L’idea è semplice: riprendere i grandi classici della storia della letteratura ed entrarci dentro, letteralmente.
Non dirò altro. Per chi volesse sapere di più e leggere il primo pezzo può cliccare qui – Gregor Samsa.
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Per un romanzo diffuso dell'Antropocene
La vita è l'unica opera d'arte che possediamo.
Recensioni, consigli di lettura e cose da lettori
“Faccio dire agli altri quello che non so dire bene io", Michel De Montaigne
«La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.» (Antonio Tabucchi)
scrittore in Milano, Mondo
ΟYΤΩΣ AΤΑΛΑIΠΩΡΟΣ ΤΟIΣ ΠΟΛΛΟIΣ H ΖHΤΗΣΙΣ ΤHΣ AΛΗΘΕIΑΣ, ΚΑI EΠI ΤA EΤΟIΜΑ ΜAΛΛΟΝ ΤΡEΠΟΝΤΑΙ. «Così poco faticosa è per i più la ricerca della verità e molti si volgono volentieri verso ciò che è più a portata di mano». (Thuc. I 20, 3)
Rivista culturale on line
Al solito, crei problemi a chi ti legge: è un complimento, credo tu lo sappia.
Tuttavia, non so. Sono perplessa.
Sarai stufo dei miei “ci devo pensare”, ma è così.
Mi “scapperebbero” cose da dire su quello che hai scritto, ma, scusami la citazione “preferisco di no”. Non hai scritto qualcosa di cui si possa commentare di getto.
Preferisco, al momento, trattenermi.
Ti dirò la verità. Questa rubrica è un gioco. Un’operazione che può sembrare insopportabile. Come osare toccare i classici? I grandi classici? Come osare anche solo pensare una storia, una vicenda diversa per personaggi immortali (tra le altre cose hai anticipato, con la tua citazione, qualcosa su cui metterò mano)? Questo è, in realtà, un gioco e al tempo stesso un atto di estrema umiltà. Un ritornare sul testo innanzitutto e, poi, (ultimo termine della triade) la confessione d’amore di un lettore fra i tanti che vorrebbe un rapporto privilegiato. Cosa impossibile di per sé, lo so, ma un’illusione che può dare un piccolo scritto.
P.s. la sospensione del giudizio è libertà.
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