Lì dove è pieno di nomi propri, c'è un nome che di nessuno è proprio. Chi l'ha scelto? Chi lo subisce? E perché? Meschino.
Nel vortice delle cose ci perde e si perdono le cose. Questi sono i fatti. Una delle cose è questo orticello, tutto parole. Fra queste parole avevo piantato una pan-rola. Me le ero persa, isolata, e mi riferisco a panacea (qui). Mi son detto che non era giusto, così ne pianto un’altra che mi è caduta in testa per puro caso. Dato che il tempo fugge, ho cercato di non farmela scappare, almeno questa. Si poteva far di meglio – con le lettere del nostro alfabeto – ma tutto e subito non si può avere, soprattutto se il tempo ci vien sottratto.
PANGRAMMA
Di silenziose chiacchiere mi par viva fra noi quel bel viso triste e non più giovane
“Faccio dire agli altri quello che non so dire bene io", Michel De Montaigne
scrittore in Milano, Mondo
«Oὕτως ἀταλαίπωρος τοῖς πολλοῖς ἡ ζήτησις τῆς ἀληθείας, καὶ ἐπὶ τὰ ἑτοῖμα μᾶλλον τρέπονται.» «Così poco faticosa è per i più la ricerca della verità, e a tal punto i più si volgono di preferenza verso ciò che è più a portata di mano». (Tucidide, Storie, I 20, 3)
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Un uscio, una cosa d'ognuno cose.
di letture e scritture a cura di giulio mozzi