Lì dove è pieno di nomi propri, c'è un nome che di nessuno è proprio. Chi l'ha scelto? Chi lo subisce? E perché? Meschino.
Nel vortice delle cose ci perde e si perdono le cose. Questi sono i fatti. Una delle cose è questo orticello, tutto parole. Fra queste parole avevo piantato una pan-rola. Me le ero persa, isolata, e mi riferisco a panacea (qui). Mi son detto che non era giusto, così ne pianto un’altra che mi è caduta in testa per puro caso. Dato che il tempo fugge, ho cercato di non farmela scappare, almeno questa. Si poteva far di meglio – con le lettere del nostro alfabeto – ma tutto e subito non si può avere, soprattutto se il tempo ci vien sottratto.
PANGRAMMA
Di silenziose chiacchiere mi par viva fra noi quel bel viso triste e non più giovane
STORIE SELVATICHE DI FIABE, MITI E TESTI SACRI CHE APRONO LE PORTE ALLA RICCHEZZA
Il mondo nel quale siamo nati è brutale e crudele, e al tempo stesso di una divina bellezza. Dipende dal nostro temperamento credere che cosa prevalga: il significato, o l'assenza di significato. (Carl Gustav Jung)
Blog della Biblioteca di Filosofia, Università degli studi di Milano
Un piccolo giro nel mio mondo spelacchiato.
Un po' al di qua e un po' al di là del limite
Per un romanzo diffuso dell'Antropocene
La vita è l'unica opera d'arte che possediamo.
Recensioni, consigli di lettura e cose da lettori