Lì dove è pieno di nomi propri, c'è un nome che di nessuno è proprio. Chi l'ha scelto? Chi lo subisce? E perché? Meschino.
Il quinto numero della Rivista Offline ospita Stop, un mio racconto. Per chi volesse leggerlo, può scaricare il numero QUI. Ci sono un incrocio e quattro persone al volante – abbastanza per tirarne fuori una storia.
Per un romanzo diffuso dell'Antropocene
La vita è l'unica opera d'arte che possediamo.
Recensioni, consigli di lettura e cose da lettori
“Faccio dire agli altri quello che non so dire bene io", Michel De Montaigne
«La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.» (Antonio Tabucchi)
scrittore in Milano, Mondo
ΟYΤΩΣ AΤΑΛΑIΠΩΡΟΣ ΤΟIΣ ΠΟΛΛΟIΣ H ΖHΤΗΣΙΣ ΤHΣ AΛΗΘΕIΑΣ, ΚΑI EΠI ΤA EΤΟIΜΑ ΜAΛΛΟΝ ΤΡEΠΟΝΤΑΙ. «Così poco faticosa è per i più la ricerca della verità e molti si volgono volentieri verso ciò che è più a portata di mano». (Thuc. I 20, 3)
Rivista culturale on line
La presentazione del racconto dice che narri del malessere strisciante dei quattro protagonisti fermi ad un crocio. Io direi che sono cinque se si considera che il “Primogenito ” invade l’ultima scena e la fa da padrone sulle sindromi di quei poveri adulti, ruderi di una società logora e vecchia.
Bel racconto interessante per le figure che hai tratteggiato e per la capacità con cui hai tessuto i casi della loro vita.
Grazie per l’apprezzamento. Effettivamente sì, personaggio muto, rappresentante della norma “acefala”, quel “primogenito”, come tu puntualmente lo definisci, è un già dato, una sorta di a priori che articola tristi destini.
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