Tommaso Aramaico

Lì dove è pieno di nomi propri, c'è un nome che di nessuno è proprio. Chi l'ha scelto? Chi lo subisce? E perché? Meschino.

Saunders, Il declino delle guerre civili americane

Ho come l’impressione che Dio sia ingiusto, che preferisca punire i suoi figli più deboli, tonti, grassi e pelandroni. Mi sa che trae più soddisfazione dalle sue creature più perfette, incitandole come un padre scriteriato quando ci calpestano. Ci dona questo bisogno d’amore, ma non ci dà i mezzi per soddisfarlo. Ci dona la voglia di piacere, e un campionario di attributi che ci rendono assolutamente spiacevoli. E una volta messi i suoi figli imperfetti e bisognosi in un mondo pieno di pretese, sottrae la differenza fra ciò che abbiamo, ciò che desideriamo con tutta l’anima e la nostra autostima e la nostra salute mentale.

saunders

Forse queste poche righe prese dal racconto 180 chili di amministratore delegato riassumono al meglio l’intento di George Saunders. Guardare lì dove risiede il naturale bisogno di amore e felicità, lì dove queste due esigenze vengono puntualmente coltivate e, al tempo stesso, tradite da una società che sottrae il diritto di essere esauditi per tutti quelli che non rientrano nel recinto di ciò che è permesso, tollerato, apprezzato. Esclusi, emarginati, sfigati, sfortunati, chiamateli come volete, ma una cosa è certa: in loro, così come in tutti gli altri, pulsa una naturale e sacrosanta spinta verso la felicità, la gioia, l’amore. E così, per parlarci di tutto questo, Saunders – che non ha paura di usare queste parole tanto bistrattate – dà sfogo alla sua incredibile immaginazione, gettandoci in un vortice di personaggi e situazioni assurde. Parchi a tema, associazioni per lo smistamento-ricollocamento di procioni, franchising per la gestione della memoria, enormi campi dove uomini e donne d’ogni tipo si accapigliano per tentare di rimanere a galla o per preservare quel briciolo di umanità che ancora arde in loro. Saunders non dà alcuna indicazione, non invita a seguire nessuna strada precisa, non crede di avere in tasca la verità o la soluzione per i nostri problemi, per combattere la solitudine, il dolore, l’emarginazione e le ingiustizie che costellano le nostre esistenze. Saunders si limita a raccontarci questo male e a ricordarci che molta parte di questo stesso male potrebbe essere facilmente risparmiato a noi come al prossimo. Basta aprire gli occhi e riconoscerlo per quello che è, e cioè il prodotto di una certa stupidità e faciloneria. Fare questo sarebbe, forse, il primo passo verso un parziale superamento di molte difficoltà che incontriamo ogni giorno. Saunders indica, ma, nel momento stesso in cui lo fa, ferocemente mostra tutto il pericolo che il buon senso si porta dietro.

George_Saunders_by_David_Shankbone

Quella notte sogno di trovarmi scalzo di fronte a una folla ostile di Normali armati di mazze da baseball. Spiego che in vita mia non ho mai amato nessuno così tanto. Descrivo come sobbalza la piccola quando fa il ruttino, i suoi occhietti marrone, la sua testolina profumata. Li supplico di revocare la Legge sulla Schiavitù e di concederle la piena cittadinanza. Li imploro di pensare ai loro figli e di onorare l’eterno che alberga in ognuno di noi. Poi resto lì e abbozzo un sorriso, sperando per il meglio, e la folla si lancia all’attacco e mi bastona con le mazze da baseball finché non muoio.

Un commento su “Saunders, Il declino delle guerre civili americane

  1. Pingback: Saunders, Dieci dicembre | Tommaso Aramaico

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il luglio 6, 2014 da con tag , , , .

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. Alcune immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimosse. L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi via e-mail.

Cookie Policy

Questo blog è ospitato su piattaforma WordPress.com con sede e giurisdizione legale negli USA. La piattaforma fa uso di cookie per fini statistici e di miglioramento del servizio. I dati sono raccolti in forma anonima e aggregata da WordPress.com e la titolare del suddetto blog non ha alcun accesso ai dettagli specifici (IP di provenienza, o altro) dei visitatori.
Il visitatore può bloccare tutti i cookie (di qualunque sito web) tramite opportuna configurazione dal menu "Opzioni" del proprio browser.
Questo blog è soggetto alla Privacy Policy della piattaforma WordPress.com.

Blog che seguo

©STORIE SELVATICHE

STORIE SELVATICHE DI FIABE, MITI E TESTI SACRI CHE APRONO LE PORTE ALLA RICCHEZZA

elena gozzer

Il mondo nel quale siamo nati è brutale e crudele, e al tempo stesso di una divina bellezza. Dipende dal nostro temperamento credere che cosa prevalga: il significato, o l'assenza di significato. (Carl Gustav Jung)

bibliofilosofiamilano

Blog della Biblioteca di Filosofia, Università degli studi di Milano

Pensieri spelacchiati

Un piccolo giro nel mio mondo spelacchiato.

Aureliano Tempera

Un po' al di qua e un po' al di là del limite

La Grande Estinzione

Per un romanzo diffuso dell'Antropocene

L'arte di salvarsi

La vita è l'unica opera d'arte che possediamo.

Il verbo leggere

Recensioni, consigli di lettura e cose da lettori

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: