Lì dove è pieno di nomi propri, c'è un nome che di nessuno è proprio. Chi l'ha scelto? Chi lo subisce? E perché? Meschino.
Da poco disponibile – e rigorosamente in digitale – Infinita perturbazione (Officine Editoriali). Sono sette racconti. Alcuni fanno la faccia cattiva, altri meno, molto meno. Tutti quanti, però, tentano di portare avanti un’idea. Me ne rendo conto, tiro il sasso e nascondo la mano, piazzo qui sfacciatamente la copertina ma sento un certo disagio a parlarne. Ho una soluzione di compromesso: con cadenza settimanale (o qualcosa del genere) metterò a disposizione gli incipit dei diversi racconti. Questo è un modo per parlarne, anzi, un modo per lasciarli parlare e, per chi vuole, di poterli ascoltare.
stay calm within the chaos
Un piccolo giro nel mio mondo spelacchiato.
Un po' al di qua e un po' al di là del limite
Per un romanzo diffuso dell'Antropocene
La vita è l'unica opera d'arte che possediamo.
Recensioni, consigli di lettura e cose da lettori
“Faccio dire agli altri quello che non so dire bene io", Michel De Montaigne
«La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.» (Antonio Tabucchi)
Leggerò volentieri gli incipit. Il tuo modo di scrivere mi piace, sono proprio curiosa.
Grazie. Spero proprio di non tradire le tue aspettative.
E perché dovresti? 😉 E poi il mio giudizio non conta così tanto, anzi.
A mio avviso chiunque “osi” (e cioè chiunque abbia la faccia tosta per… o commetta l’imprudenza di…) scrivere qualcosa, ha il dovere di tener conto di qualsiasi giudizio (sempre che il lettore sia, come dire, un lettore onesto).
Validissima la tua “soluzione di compromesso”! 🙂
Inizierò a leggere gli incipit dei diversi racconti.
Io ti ho incontrato solo questa notte da Guido Mura!
Mi piace la tua scrittura!
gb
Grazie. Lieto che tu sia arrivata da queste parti!
Un sorriso
gb