Lì dove è pieno di nomi propri, c'è un nome che di nessuno è proprio. Chi l'ha scelto? Chi lo subisce? E perché? Meschino.
Siamo vicini, Signore,
vicini e afferrabili.
Già afferrati, Signore,
l’uno nelle grinfie dell’altro, come fosse
il corpo di ognuno di noi
il tuo corpo, Signore.
Prega, Signore
accanto a noi prega
siamo vicini.
A sghimbescio andavamo
andavamo per chinarci
verso conca e cratere.
All’abbeveratoio andavamo, Signore.
Era sangue, era
ciò che tu hai sparso, Signore.
Riluceva.
E ci mandava la tua immagine negli occhi. Signore.
Occhi e bocca così aperti e vuoti, Signore.
Noi abbiamo bevuto, Signore.
Il sangue e l’immagine che era nel sangue, Signore.
Prega, Signore
siamo vicini.
Dall’introduzione ad Hans Jonas, il concetto di Dio dopo Auschwitz.
STORIE SELVATICHE DI FIABE, MITI E TESTI SACRI CHE APRONO LE PORTE ALLA RICCHEZZA
Il mondo nel quale siamo nati è brutale e crudele, e al tempo stesso di una divina bellezza. Dipende dal nostro temperamento credere che cosa prevalga: il significato, o l'assenza di significato. (Carl Gustav Jung)
Blog della Biblioteca di Filosofia, Università degli studi di Milano
Un piccolo giro nel mio mondo spelacchiato.
Un po' al di qua e un po' al di là del limite
Per un romanzo diffuso dell'Antropocene
La vita è l'unica opera d'arte che possediamo.
Recensioni, consigli di lettura e cose da lettori