Lì dove è pieno di nomi propri, c'è un nome che di nessuno è proprio. Chi l'ha scelto? Chi lo subisce? E perché? Meschino.
Cinque racconti, cinque spaccati di vita, cinque finestre aperte su altrettante realtà. I protagonisti de “Il posto di ciascuno” di Tommaso Aramaico, vengono chiamati ad affrontare inferni domestici, sociali e personali, lì dove non è più possibile rimandare o delegare ad altri. I due fratelli, i cui ruoli vengono a capovolgersi dopo il tentativo di suicidio di uno dei due. Le vicissitudini di Leo Majol, giovane impiegato che non è più in grado di tenere insieme vita reale e fantasmi interiori. Salvatore Tartaro, un falegname che, messo in ginocchio da un’amputazione, non riesce a far fronte ad un passato che si ripresenta più feroce che mai. Lia e Lea, l’isolamento di una madre dopo la scomparsa della prima figlia, a scapito degli altri. Una barchetta di legno per decenni lasciata al centro di un giardino e fatta a pezzi dal padre. Una domenica Michele, un adolescente perso nella cura dei fratelli, negli interrogatori della madre, nelle ambigue lusinghe del padre, costretto a mediare situazioni più grandi di lui. Mantenendo un equilibrio fra realismo e dimensione fantastica, “Il posto di ciascuno” rappresenta il conflitto fra individuo e famiglia, la prevaricazione dei genitori sui figli. La ricerca di un posto nel mondo, nonostante tutto, l’emancipazione dal passato, la costruzione di una condizione migliore sono i temi portanti di questa raccolta di racconti, laddove i genitori hanno irrimediabilmente fallito.
scrittore in Milano, Mondo
«Oὕτως ἀταλαίπωρος τοῖς πολλοῖς ἡ ζήτησις τῆς ἀληθείας, καὶ ἐπὶ τὰ ἑτοῖμα μᾶλλον τρέπονται.» «Così poco faticosa è per i più la ricerca della verità, e a tal punto i più si volgono di preferenza verso ciò che è più a portata di mano». (Tucidide, Storie, I 20, 3)
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di letture e scritture a cura di giulio mozzi
“I like persons better than principles, and I like persons with no principles better than anything else in the world.” O. Wilde